Cosa succede se non si paga l’IMU entro le scadenze previste? Attenzione alla scelta del ravvedimento operoso: fa risparmiare moltissimo.
Anche nel 2024 milioni di italiani si trovano a fare i conti con il pagamento di una delle principali imposte annuali. Stiamo parlando dell’IMU, l’Imposta Municipale Propria applicata alle prime case di lusso, alle seconde e terze case e ad altri fabbricati o tipologie di terreni, da saldare in due fasi distinte nel corso dell’anno. Per quanto riguarda quello in corso le date di scadenza sono leggermente diverse.
Se infatti normalmente la prima tranche va pagata entro il 16 giugno, per il 2024, cadendo di domenica, la scadenza è stata fissata per lunedì 17 giugno. Nulla invece cambia per quanto riguarda la seconda tranche, il cui versamento andrà effettuato entro il 16 dicembre. Ma cosa succede qualora tali scadenze non vengano rispettate e come procedere in caso di ritardo per non ritrovarsi a dover pagare un salasso?
La legge italiana ha messo da tempo in campo una serie di strumenti per fornire una sorta di ‘atterraggio morbido’ a coloro che si trovano, per varie ragioni, a non provvedere per tempo al pagamento dell’IMU o di altre imposte. Si tratta del cosiddetto ravvedimento operoso, uno strumento che consente di beneficiare di sanzioni ammortizzate ovvero ridotte ai minimi termini rispetto a quanto, senza di esso, ci si troverebbe a dover pagare in seguito al ritardo.
Chiaramente anche il ravvedimento operoso è oggetto di regole specifiche sia sulle modalità di calcolo che sulle tempistiche per provvedere al relativo versamento. Di base si può comunque ottenere una preziosa riduzione delle sanzioni per ritardato o mancato versamento, andando a evitare i cosiddetti provvedimento forzosi. Il soggetto, lo sottolineiamo, dovrà comunque effettuare il pagamento di sanzioni e interessi ma in misura ridotta; essa andrà aumentando con l’aumentare dei giorni di ritardo rispetto alla data di scadenza. Basti pensare che la sanzione ordinaria è pari al 30% dell’importo dovuto all’origine.
Il ravvedimento operoso invece applica una minima percentuale sulla sanzione ordinaria in misura differente a seconda dei tempi: ad esempio entro 14 giorni dalla scadenza prevista si applica il ravvedimento operoso super breve che consente di regolarizzare il versamento applicando una sanzione dello 0,1% pari ad un decimo di quella ordinaria dell’1%, per ogni giorno di ritardo. Vi sono poi altre scadenze con il ravvedimento operoso breve (entro 30 giorni), medio (entro 90 giorni) o lungo (oltre i 90 giorni di ritardo ed entro un anno).
Giornalista pubblicista dal 2012, ho collaborato con giornali cartacei e online, come social media manager e al coordinamento di redazione. Appassionato di musica, ambiente, architettura e arredamento.
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