Unica: nasce il piano per l’uguaglianza di genere, Ateneo sardo tra i primi
Liberi nel pensiero, cresciuti in un ambiente culturale all’avanguardia dedito all’uguaglianza priva di discriminazioni.
Questa l’Università di Cagliari 2020 che oggi ha adottato il Piano per l’Uguaglianza di Genere. Una spinta all’innovazione continua, non solo nella didattica ma nella consapevolezza di dare ogni giorno un contributo reale per formare i cittadini di oggi e di domani. “In un periodo in cui finalmente questi temi stanno spesso rimbalzando nel dibattito pubblico, abbiamo scelto di passare ai fatti – spiega orgogliosa la Rettora Maria Del Zompo – Questi concetti non devono restare sulla carta, non possono essere enunciazioni di principio”.
Rendere l’Università un ambiente di studio e lavoro sempre più inclusivo e non discriminatorio, rimuovendo le discriminazioni di genere sotto il profilo organizzativo e culturale: è questo l’obiettivo del primo Piano per l’uguaglianza di genere recentemente approvato dal Senato accademico e dal Consiglio di Amministrazione dell’Università di Cagliari. L’ateneo sardo è tra i primi in Italia a dotarsi di uno strumento di questo genere. Il Piano per l’uguaglianza di genere nasce nell’ambito del progetto “Supporting the promotion of equality in research and academia” (SUPERA), finanziato nel 2018 dalla Commissione Europea nell’ambito del programma europeo Horizon 2020.
Con questa iniziativa l’Università di Cagliari è impegnata in un percorso quadriennale con altri tre enti di ricerca europei, due enti finanziatori, tra i quali la regione Sardegna, e due partner tecnici esperti in politiche per la parità di genere nel mondo della ricerca. Il Piano di uguaglianza dell’Ateneo cagliaritano è stato sviluppato coinvolgendo tutte le componenti dell’ateneo con interviste, momenti di co-progettazione e una capillare attività di consultazione.
“La parità di genere e l’inclusione sono parole chiave del nostro Piano Strategico – commenta Maria Del Zompo, Rettora di Unica – il Piano per l’uguaglianza di genere si affianca al Bilancio di genere, che conterrà tutte le azioni intraprese per far sì che concetti come questi non rimangano sulla carta, o – peggio – restino come vuote enunciazioni di principio”.
Il documento contiene 32 azioni, divise in 4 aree chiave, che tracciano un percorso di cambiamento istituzionale di medio-lungo periodo, pensato per diventare parte integrante dell’identità e del funzionamento dell’ateneo del capoluogo sardo. “La costruzione di un gender equality plan, GEP, è un momento importante per un’istituzione – spiega Luigi Raffo, responsabile scientifico del progetto SUPERA – E’ il momento in cui guarda a se stessa in termini critici, cerca di capire da dove provengono le inefficienze di cui le diseguaglianze sono il frutto e cerca di impostare le azioni per eliminare tali ostacoli.
Abbiamo inquadrato questo processo nella cornice di un progetto selezionato, finanziato e monitorato dalla Comunità Europea, con scadenze e obiettivi definiti. Abbiamo lavorato con un gruppo di lavoro interdisciplinare, con diverse sensibilità e aspettative. La nostra Università sta seguendo questo percorso, non senza fatica, ma certamente con grandi soddisfazioni”.
I presupposti del GEP di Unica corrispondono agli obiettivi propri della strategia sulla parità di genere sostenuta dal programma europeo di finanziamento della ricerca Horizon 2020 che intende: Promuovere l’equilibrio di genere nei gruppi di ricerca al fine di colmare le lacune nella partecipazione femminile; Garantire gli equilibri di genere nei processi decisionali interni alle organizzazioni formative d’eccellenza; Integrare la dimensione di genere nei contenuti della ricerca e dell’innovazione, al fine di migliorare la qualità scientifica e la diffusione delle conoscenze e delle tecnologie prodotte nel più ampio contesto sociale.
Dalle politiche di conciliazione dei tempi di lavoro e famiglia all’analisi dei processi decisionali e di leadership, dalla dimensione di genere nei contenuti di didattica e ricerca, al protocollo per la gestione dei casi di molestie: le azioni contenute nel Piano interessano numerosi aspetti della vita quotidiana della comunità studentesca, di quella accademica e del personale tecnico e amministrativo, fissando per ogni intervento obiettivi, indicatori e tempi di realizzazione.
“Si tratta di azioni che richiedono del tempo prima di fornire risultati evidenti misurabili – conclude il prof. Raffo – ma l’Università di Cagliari, che ha nelle proprie corde una profonda attenzione alla parità di genere, intende investirci tempo ed energie”.