La settimana corta potrebbe essere deleteria per l’Italia: lo spiega la nuova direttiva della Grecia, ce n’è bisogno anche qui.
È da più di un anno a questa parte che si parla spesso della possibilità di introdurre la settimana lavorativa corta: 4 giorni di lavoro su 7. Questa idea è stata sviluppata da multinazionali e da aziende del Nord per cercare di contrastare quel fenomeno così evidente e deleterio: l’Italia lavora molto di più di tante altre potenze economiche che producono un Pil superiore.
Il fenomeno è spiegabile per due motivi secondo gli esperti: da una parte la mancanza di professionisti esperti nelle fabbriche, che si specializzano in un’unica mansione, e dall’altra la mancanza di supporti tecnologici adeguati rispetto ad esempio a Francia e Germania.
Guardando quindi la nostra situazione, l’Italia è un paese molto più vicino alla Grecia che alla Germania e per questo dovrebbe dare ascolto a quello che sta facendo sul piano economico per riprendersi dalla profonda crisi. Anche la Grecia, come l’Italia, ha basato gran parte dell’economia sul turismo e sulla agricoltura, ma purtroppo queste due economie sono tra le più povere in Europa.
Nel nostro Paese non abbiamo molte materie prime, le compriamo, ed è per questo che non abbiamo avuto molta scelta quando abbiamo deciso su cosa “specializzarci”. Bellezze paesaggistiche e cucina: questi i nostri punti di forza invidiati in tutto il mondo.
Non è detto però che sia sufficiente e la riprova di quanto appena detto arriva dal governo greco che ha preso un’importante decisione: ha esteso l’orario di lavoro settimanale, rendendo più agevole passare da 40 a 48 ore. Una decisione drastica ma necessaria. Per far sì che il paese si riprenda, c’è bisogno di più produzione ed è una situazione molto simile a quella italiana.
Basti pensare che secondo i dati del 2023, in Italia le ore lavorate per occupato sono state pari a 1.734, rispetto alle 1.342 della Germania e alle 1.500 della Francia: noi lavoriamo di più ma produciamo molto di meno trovandoci al centro della classifica dei Pil. È quindi un dato di fatto che per raggiungere le altre potenze europee, in Italia si deve lavorare ancora di più.
Queste ore settimanali aggiuntive che andrebbero a creare una settimana lavorativa di ben 6 giorni, però, potrebbero portare stipendi più alti in tasca degli italiani e non solo, potrebbero far riattivare quell’economia che da tempo rimane troppo statica. Tra i contro sicuramente ci sarà il fatto che i lavoratori saranno più stanchi, ma è anche vero che in tempi difficili bisogna stringere i denti e rimboccarsi le maniche.
Giornalista pubblicista e content editor, sono laureata all'Università di Siena in Comunicazione e all'Università di Parma in Giornalismo e Cultura Editoriale. Scrivere, oltre che un lavoro, è una missione quotidiana. Sono editor e correttore bozze freelance e nel tempo libero recensisco libri. Appassionata di sociologia e di interazione uomo-macchina, nel 2022 ho pubblicato il mio primo saggio per deComporre Edizioni.
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