Una bellissima città italiana scomparirà entro il 2150: si tratta di una profezia che fa venire i brividi. Ecco di quale città si parla.
Dalla metà degli anni Novanta si parla sempre più incessantemente di cambiamento climatico: la globalizzazione, l’industrializzazione e il progresso hanno portato sì numerosissimi benefici nella vita di tutti noi ma, al contempo, hanno portato anche all’aumento delle temperature e al numero di catastrofi naturali.
Il cambiamento climatico, in un futuro non troppo prossimo, influirà negativamente sulle nostre vite se non si trova subito una soluzione. Si parla di eventi naturali sempre più devastanti come alluvioni o l’innalzamento del mare che inghiottirà tantissime città costiere. A rischiare maggiormente, in Italia, anche una splendida città ricca di arte e storia.
L’innalzamento del mare dovuto al cambiamento climatico porterà alla scomparsa di numerose città italiane che si affacciano sul Mediterraneo. A rischiare più di tutti e la città italiana galleggiante per eccellenza: parliamo di Venezia, ovvero della Serenissima, la città capoluogo del Veneto fatta di calli e di canali.
Il livello dell’acqua nella Laguna di Venezia sta aumentando al ritmo di mezzo centimetro all’anno e potrebbe raggiungere Piazza San Marco entro il 2150. Nella peggiore delle ipotesi, piazza San Marco sarebbe permanentemente sommersa da 70 centimetri d’acqua, con vaste zone della città occidentale allagate.
La crescente consapevolezza dell’innalzamento del livello del mare è al centro di una pubblicazione curata dai ricercatori dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) in collaborazione con istituzioni internazionali. Lo studio, pubblicato sulla rivista “Rendiconti Lincei di Springer”, analizza l’innalzamento del livello del mare nel Mediterraneo, evidenziando gli impatti attuali e futuri dei cambiamenti climatici e della subsidenza sulla Laguna di Venezia.
Secondo le proiezioni del Gruppo intergovernativo sui cambiamenti climatici (IPCC), entro il 2150 il livello del mare potrebbe innalzarsi fino a 1,5 metri. La ricerca evidenzia la necessità di colmare il divario di conoscenze tra le percezioni delle parti interessate e le pratiche di mitigazione e adattamento per affrontare l’innalzamento del livello del mare e proteggere le aree vulnerabili come la Laguna di Venezia.
Proprio alla luce dello studio dell’INGV che è necessaria un’azione urgente per mitigare il cambiamento climatico e adattarsi ai suoi impatti. A Venezia il fenomeno della subsidenza, ovvero dello sprofondamento dei terreni, sta aggravando il problema dell’innalzamento del livello del mare.
Attualmente Venezia si sta proteggendo dall’acqua alta con il progetto Mose, un sistema di paratoie marittime mobili, progettato per proteggere Venezia dalle inondazioni, ma afflitto da ritardi e superamento dei costi. Altre possibili soluzioni per contrastare il livello del mare includono il rafforzamento delle difese della città, il ripristino delle zone umide e l’incoraggiamento delle persone ad allontanarsi dalle aree più vulnerabili.
Classe 1989, vive tra Atrani e Salerno. Ha conseguito, all’Università degli Studi di Salerno, la laurea triennale in Editoria e Pubblicistica e la specializzazione in Comunicazione Audiovisiva. E’ iscritta all’albo dei giornalisti pubblicisti della Regione Campania dal marzo 2017. Ha collaborato con il quotidiano locale Il Roma – Cronache del Mezzogiorno, il sito di sport nazionale SuperNews e con l’emittente Radio Bussola 24 di Salerno oltre che con vari siti web e testate locali e nazionali. Tra i suoi interessi la lettura, l’arte, gli animali e le serie tv.
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