Comunicare uno stato di malattia al lavoro è determinante per essere in regola: occhio a non dimenticare mai il certificato telematico.
È capitato certamente a tutti, e magari più di una volta, di stare poco bene e di non essere nelle condizioni adatte per poter lavorare. In questo caso è necessario ovviamente andare dal medico che valuterà meglio la situazione e stabilirà per quanto sia necessario assentarsi dall’azienda, oltre a indicare la terapia migliore da seguire.
A volte però si avvertono remore all’idea di non svolere la propria professione per qualche giorno, temendo di essere giudicati in modo negativo dal proprio capo, ma non si dovrebbe mai avere questa idea. È infatti un bene per tutti avere un dipendente che sia in salute, ben sapendo come questo possa facilitare il suo rendimento.
Sapere quale sia la procedura corretta per comunicare il proprio stato di malattia è però fondamentale, così da essere in regola e non incorrere in problemi di alcun tipo. In genere ogni dottore è informato su cosa si debba fare in questi casi, ma è alttettanto importante che lo sappia il lavoratore, così da avere la certezza di avere fatto quanto previsto dalle leggi in vigore.
Sono diversi gli obblighi a cui deve sottostare un dipendente quando si mette in malattia in accordo con il medico. Ovviamente è necessario informare il datore di lavoro dei giorni concessi e della diagnosi avuta, oltre a essere presente negli orari previsti nelle visite fiscali e a provvedere all’invio del certificato telematico che da qualche anno ha sostituito quello cartaceo (andava consegnato in azienda).
È importante presentarsi in ambulatorio per una visita già quando il malessere inizia, così da poter inserire già quello nei giorni di assenza previsti. Spetta al dottore occuparsi dell’invio del certificato, sia all’INPS sia al datore di lavoro, ma è ovviamente fondamentale che il lavoratore verifichi che tutto sia andato a buon fine, in modo tale da avere la garanzia di non incorrere in problemi di alcun tipo.
Non provvedere alla consegna del documento può avere gravi conseguenze. Si parla innanzitutto di assenza ingiustificata e se questa dovesse superare i tre giorni, si può addirittura incorrere nel licenziamento secondo quanto previsto da alcuni contratti collettivi. Evitare di mandarlo impedisce inoltre di ricevere l’indennità prevista per la malattia, si resta quindi a casa senza essere pagati, oltre a non prevedere il versamento dei contributi, determinanti per il raggiungimento della pensione.
Raramente i medici non sono ligi nello svolgimento di questa pratica, a volte però può bastare davvero poco per non ottemperare a questo importante dovere. Basta infatti ad esempio un errore nella connessione Internet quando si cerca di portare a termine il compito per far sì che la comunicazione non arrivi a chi dovrebbe riceverla. Avere un occhio in più ed essere certi che tutto abbia funzionato non fa quindi male.
Nata il 4 ottobre 1982 sotto il segno della Bilancia e, come tale, amante del bello (la moda è una delle mie passioni) e della giustizia. Sono laureata in Linguaggi dei Media all'Università Cattolica di Milano e ho maturato esperienza come giornalista su web, carta stampata e web TV. Appassionata di sport, calcio in modo particolare, Tv e motori.
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