Ci sono diverse novità per quanto riguarda l’eredità: adesso spunta la verità sulla donazione dei nonni ai nipoti escludendo i figli.
Quando parliamo di eredità bisogna tenere presente che ogni persona è libera di donare uno o più beni a chi più preferisce. Queste donazioni però non possono andare a svuotare il patrimonio di chi sta donando fino a privare i suoi eredi legittimari dalla quota spettante per legge. Il legislatore infatti ha previsto che il coniuge e i figli di ognuno dovranno sempre ricevere una quota dell’eredità.
Questi soggetti prendono il nome di eredi legittimari e non potranno essere diseredati. Questo non potrà avvenire né con il testamento, né tantomeno con atti di donazione verso terzi. La donazione ai nipoti quindi sarà sì legittima, ma deve tenere presente anche la parte da dare ai propri figli. Dovrà essere presente anche il consenso scritto da parte dei figli, ma scopriamo tutte le novità legislative per quanto riguarda l’eredità direttamente ai nipoti.
Eredità, cosa bisogna sapere per donare casa direttamente ai nipoti
La questione delle donazioni di immobili ai nipoti da parte dei nonni è soggetta a varie considerazioni legali e fiscali, che è importante comprendere pienamente prima di procedere con tale atto. In base al diritto italiano, le donazioni ai nipoti sono valide. Queste donazioni però possono essere soggette all’azione di riduzione, che è un diritto degli eredi legittimari (come figli o coniuge) di chiedere la riduzione delle donazioni effettuate dal defunto se queste ledono le quote legittime spettanti.
L’azione di riduzione può essere esercitata entro 10 anni dalla morte del donante. Le quote di legittima che i nonni devono rispettare dipendono dalla composizione della famiglia del donante:
- Coniuge e un solo figlio – al figlio deve essere riservata metà del patrimonio, quindi il nonno può donare al nipote fino a metà del proprio patrimonio.
- Più figli – i figli hanno diritto ai due terzi del patrimonio, divisi equamente tra di loro. Quindi, la casa donata al nipote non può superare un terzo del patrimonio totale del nonno.
Teoricamente è possibile che il nonno doni la casa direttamente al nipote escludendo il figlio. Tuttavia, il figlio potrebbe contestare questa donazione alla morte del nonno se ritiene che la sua quota di legittima sia stata lesa. Se il figlio non esercita l’azione di riduzione entro 10 anni dalla morte del nonno, la donazione al nipote diventa definitiva. La donazione di una casa al nipote è soggetta all’imposta di registro, che è generalmente del 9% del valore dell’immobile.
Se l’immobile è la prima casa del nipote, l’aliquota si riduce al 4%. Oltre all’imposta di registro, ci sono anche l’imposta ipotecaria e catastale, ognuna pari a 50 euro. È importante notare che l’imposta sulle donazioni non è dovuta per donazioni fino a 1.000.000 di euro.