Se sei un caregiver, in Italia hai diritto alla pensione anticipata. Ma attenzione a questo “dettaglio” quando fai domanda all’Inps.
In Italia, le persone che svolgono il ruolo di caregiver, hanno diritto ad andare in pensione in anticipo. Tuttavia bisogna prestare molta attenzione ad un dettaglio che, in tanti, invece, sottovalutano. Vediamo di cosa si tratta.
Con il termine caregiver s’intende una persona che si prende cura di un soggetto invalido. E’ necessario che quest’ultimo abbia un’invalidità riconosciuta dalla legge 104. Per capirci: non è sufficiente assistere la madre o il padre o il coniuge malati. Indispensabile è la certificazione e il riconoscimento della 104.
I caregiver – possono essere sia uomini che donne – hanno diritto alla pensione anticipata. Nello specifico sono tre le misure di prepensionamento attualmente in vigore che si rivolgono a questa categoria: Quota 41, Ape sociale e Opzione donna. Queste tre misure presentano requisiti d’accesso differenti.
Se anche tu sei un caregiver o una caregiver, devi fare molta attenzione quando inoltri la domanda di pensionamento all’Inps. La maggior parte delle persone, infatti, trascura un piccolo “dettaglio” che, invece è importantissimo e può influire sull’accettazione della domanda.
Se ricopri il ruolo di caregiver hai diritto alla pensione anticipata. Infatti sono ben tre le misure di cui puoi beneficiare. Ma attenzione ad un piccolo dettaglio che può farti perdere la possibilità di accedere alla pensione in anticipo. Vediamo di cosa si tratta.
Come anticipato, le caregiver o i caregiver, possono accedere alla pensione con qualche anno di anticipo sfruttando una di queste tre misure: Quota 41, Ape sociale oppure Opzione Donna. Per fruire di Quota 41 non importa l’età ma è necessario avere almeno 41 anni di contributi di cui almeno uno versato prima di aver compiuto 19 anni.
Per accedere alla pensione anticipata con Ape sociale, invece, è necessario avere almeno 63 anni e 5 mesi di età e almeno 30 anni di contributi. Infine Opzione Donna – che, come suggerisce il nome stesso, si rivolge unicamente al pubblico femminile – prevede il pensionamento a 61 anni con almeno 35 anni di contributi. Le donne con un figlio possono beneficiare di uno sconto anagrafico e accedere alla pensione a 60 anni: se i figli sono almeno due allora già a 59 anni si può smettere di lavorare.
In tutti i casi, qualunque sia la misura di prepensionamento scelta, è necessario svolgere l’attività di caregiver da non meno di 6 mesi. Inoltre c’è un dettaglio importantissimo: la persona invalida assistita deve necessariamente essere un familiare. La normativa su questo punto è chiarissima.
Possono beneficiare della pensione anticipata coloro che assistono, da almeno sei mesi, il coniuge o un parente di primo grado convivente con handicap in situazione di gravità o un parente o un affine di secondo grado convivente qualora i genitori o il coniuge della persona con handicap in situazione di gravità abbiano compiuto i 70 anni di età oppure siano anch’essi affetti da patologie invalidanti o siano deceduti.
Sono Samanta, sono nata a Genova ma vivo a Milano da molti anni. Ho conseguito Laurea specialistica e Dottorato in Filosofia Politica e svolgo il lavoro di redattrice dal 2015. Ho pubblicato alcuni libri di Filosofia Politica in chiave "pop" e, nel corso di questi anni, ho lavorato per diversi blog. Mi sono sempre occupata, principalmente, di Politica ed Economia ma, talvolta, anche di lifestyle, benessere e alimentazione vegana essendo io stessa vegana. Le mie passioni principali sono proprio la Politica e l'Economia ma mi interessa anche il settore del benessere.
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