Partite Iva, è in arrivo il software dell’Agenzia delle Entrate che aiuta a calcolare quanto pagare. In cosa consiste
Avere una partita Iva, significa lavorare in proprio ed essere responsabili di tutto ciò che entra ed esce dalla propria azienda. Una delle scelte più importanti, per tutti coloro che si approcciano al mondo del lavoro è quella di decidere se lavorare in proprio o da dipendenti.
Sono tanti i fattori che influiscono in questo tipo di scelta e, certamente, il timore di non riuscire a pagare le tasse, i contributi e in generale i diversi adempimenti, può avere un peso considerevole. È importante ricordare tutte le scadenze, e pagare per tempo, per evitare spiacevoli conseguenze.
Una delle cose che la gran parte di coloro che ha una partita Iva lamenta, è l’impossibilità di calcolare anticipatamente, il totale di tasse dovute allo Stato, in base alla propria fatturazione. Effettivamente, avere la possibilità di calcolare su ogni fattura, l’importo di tasse dovute, renderebbe molto più semplice mettere da parte i soldi, di volta in volta, e farsi trovare pronti alla scadenza.
A porre rimedio a questo problema, ci ha pensato l’Agenzia delle Entrate, che dal 15 giugno ha reso disponibile, per le partite IVA che compilano le pagelle fiscali, un software che permette di calcolare quanto si deve pagare.
Il nuovo software per Partite IVA: come ti calcola le tasse
Il 15 giugno scorso, l’Agenzia delle Entrate, dopo mesi di attesa, ha pubblicato sul suo sito, un software di calcolo per tutte le Partite Iva che compilano le pagelle fiscali, ossia i ISA.
Per quanto riguarda le partite IVA di autonomi, ditte individuali e il regime forfettario, ci sarà da aspettare ancora per un altro mese: la diffusione del software, è prevista, infatti, per il 15 luglio 2024. Ma come funziona il software? In primo luogo, c’è da dire che si dovranno specificare alcuni dati, una volta che lo avremo scaricato.
Tra questi dati, ci sono il numero dei dipendenti della ditta, la percentuale di utilizzo di materie di proprietà o acquistate da fornitori, e i relativi costi di produzione. Si dovranno anche controllare una serie di dati, già precompilati dal Fisco, tra cui dati anagrafici e le serie storiche di ricavi e costi.
Per attualizzare il risultato finale, entreranno in gioco diverse variabili. Il calcolo, nella fase di elaborazione degli imponibili necessari a firmare il concordato preventivo biennale con il Fisco, prenderà in considerazione anche la crescita prevista dai documenti ufficiali di Finanza pubblica. Dunque, saranno importanti le condizioni macro del contesto economico, ma anche il vissuto economico della singola Partita IVA, nell’ultimo triennio. Le richieste sarebbero minori, infatti, per le aziende con fatturati in calo.