La novità del 2024 è il concordato preventivo: come sfruttare questa opportunità per risparmiare? I dettagli e le regole da conoscere.
Se ne è parlato moltissimo e, dopo la decisione del Governo, negli scorsi mesi è diventato realtà. Si tratta del concordato biennale preventivo, uno strumento che l’Esecutivo guidato da Giorgia Meloni ha deciso di mettere in campo allo scopo di contrastare l’evasione fiscale e incrementare gli introiti derivanti dalla tassazione dei contribuenti.
Come? Prevedendo un pagamento agevolato rivolto ai contribuenti frutto di una sorta di patto con il Fisco e della durata, per l’appunto, di due anni. Non si è obbligati a sceglierlo, ma in determinati casi potrebbe rappresentare un’opportunità di risparmio molto vantaggiosa. Cerchiamo dunque di capire come è strutturato e in che modo sfruttare questo strumento di accertamento tributario che può fare la differenza.
Rivolto ai possessori di Partita Iva, il concordato preventivo altro non è che il prendere atto in via anticipata delle imposte che andranno pagate stabilendo un patto con il fisco in merito a questo specifico versamento. Ma in che modo viene stabilito l’importo delle imposte prima della presentazione della dichiarazione dei redditi? Il meccanismo è semplice: lo Stato effettua il calcolo sulla base dei redditi presunti, fornendo una cifra che poi i contribuenti stabiliranno se accettare in via preventiva.
Il vantaggio è duplice: lo Stato avrà la garanzia di ricevere un determinato quantitativo di imposte, mentre il lavoratore pagherà quelle somme anche qualora i suoi redditi dovessero successivamente risultare più elevati del previsto. Il tutto è regolato mediante una piattaforma online specifica chiamata “Il tuo ISA 2024 CPB” già disponibile e che in tanti hanno utilizzato.
Ad oggi la possibilità è rivolta a tutti i titolari di Partita Iva con la sola esclusione dei forfettari che non abbiano debiti tributari, applichino gli ISA o esercitino attività di impresa, arti o professioni. Accettando il concordato, il possessore di Partita Iva avrà una triplice garanzia: anzitutto sarà esentato da controlli fiscali per due anni.
Inoltre avrà la certezza, per i redditi che eccedono l’accordo, di non dover versare nulla. Infine avrà una corsia preferenziale sui rimborsi. Sono circa 4,5 milioni i soggetti potenzialmente interessati, per un giro d’affari stimato in circa 5 milioni di euro e un’attesa stimata di circa 2 milioni di euro di gettito aggiuntivo.
Giornalista pubblicista dal 2012, ho collaborato con giornali cartacei e online, come social media manager e al coordinamento di redazione. Appassionato di musica, ambiente, architettura e arredamento.
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