Agenzia delle entrate, rate scadute e non pagate: adesso cambia tutto, pessima notizia

Non ci sono buone notizie per i contribuenti italiani: ecco cosa accadrà nel rapporto con l’Agenzia delle Entrate, tutti gli scenari.

È attiva una nuova guida operativa per i contribuenti che desiderano rateizzare cartelle o avvisi di pagamento. Nello specifico, la guida dettaglia le modalità per richiedere la rateazione, inclusa l’opzione di addebitare le rate direttamente sul conto corrente, nota come domiciliazione bancaria.

Agenzia delle entrate rate scadute
Arriva la guida dell’Agenzia delle Entrate – (Foto ANSA) – Corrieresardo.it

E faremmo bene tutti a leggere questo vademecum, dato che le notizie che arrivano non sono affatto confortanti. La guida operativa, infatti, sarà aggiornata in diverse parti per riflettere la riforma della riscossione e le nuove regole di rateazione delle cartelle. Ma cosa cambia esattamente? Facciamo chiarezza insieme.

Rate scadute e non pagate: cosa dice la nuova guida

Come detto, non ci sono notizie particolarmente incoraggianti per i contribuenti italiani. Se si opta infatti per l’addebito diretto sul conto corrente dopo l’attivazione del piano di rateazione e ci sono rate scadute e non pagate, il Fisco non si limiterà a prelevare solo la rata in scadenza, ma anche tutte le rate precedenti non saldate, inclusi gli interessi di mora.

Rate scadute nuova guida
Rate scadute e non pagate: dall’Agenzia delle Entrate brutte notizie – (Foto ANSA) – Corrieresardo.it

Una volta attivato il piano di rateazione con ADER, sono diverse le opzioni di pagamento per i contribuenti. Si può saldare tutto presso gli sportelli stessi dell’Agenzia delle Entrate o attraverso l’area riservata presente sul sito. Il pagamento, comunque, può essere effettuato anche presso Poste, Banche e altri circuiti SISAL e Lottomatica.

La guida specifica che la prima rata addebitata sarà quella in scadenza 30 giorni dopo la consegna del mandato. Peraltro, il Fisco controllerà se ci sono rate non pagate e procederà al loro prelievo, incrementato degli interessi, direttamente dal conto del contribuente. Facciamo un esempio pratico per comprendere meglio.

Per debiti fino a 120.000 euro, dichiarando una “temporanea situazione di obiettiva difficoltà”, la dilazione potrà essere concessa fino a 84 rate mensili per le richieste presentate nel 2025 e 2026, fino a 96 rate per quelle nel 2027 e 2028, e fino a 108 rate a partire dal 1° gennaio 2029. La guida inoltre conferma anche le varie casistiche che portano alla decadenza del piano di rateazione.

Per le rateizzazioni in essere all’8 marzo 2020, la decadenza avviene dopo il mancato pagamento di 18 rate anche non consecutive, come previsto dal “Decreto Fiscale”. Per le rateizzazioni concesse dopo l’8 marzo 2020 e richieste fino al 31 dicembre 2021, la decadenza avviene dopo il mancato pagamento di 10 rate anche non consecutive, come previsto dal “Decreto Ristori”.

La decadenza poi avviene dopo il mancato pagamento di 5 rate anche non consecutive per le rateizzazioni presentate e concesse dopo il 1° gennaio 2022. Infine, per le rateizzazioni presentate dal 16 luglio 2022, si verifica la decadenza dopo il mancato pagamento di 8 rate anche non consecutive.

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